Gennaio 2023: capire meglio il bilancio della SPAL
In questa edizione: un approfondimento ragionato sull'ultimo bilancio pubblicato dalla SPAL, utile a capire cos'è successo nella scorsa stagione e quali potrebbero essere le mosse future
Salve,
se leggi questa mail è perché ti interessa sapere cosa combina LoSpallino.com. Non preoccuparti, non ne riceverai molte: appena una al mese, ammesso che non succeda qualcosa di particolarmente sconvolgente al punto tale da scombinare i ritmi vitali della nostra testata. A dicembre ancora una volta abbiamo mancato la scadenza: un po’ per via del bizzarro calendario della serie B, un po’ perché siamo in regime di progressiva riorganizzazione interna.
Quella che leggerai di seguito è un’analisi sull’inusuale bilancio semestrale 2022 recentemente depositato dalla SPAL, che contiene uno spaccato molto interessante dei primi sei mesi dello scorso anno. La sua realizzazione si è resa necessaria per passare - dall’attuale stagione - a una scansione temporale in grado di rispecchiare gli eventi di ciascun campionato anziché comprendere i canonici 12 mesi dell’anno solare.
Nel documento approvato lo scorso novembre dal consiglio amministrazione della SPAL (ne fanno parte Joe Tacopina, Lorenzo Bazzoni, James David Elwen e Chad Seigel) c’è quindi una fotografia della seconda parte della stagione 2021/2022, ma anche alcuni spunti significativi sulle azioni intraprese da Tacopina e dal resto della dirigenza per portare il club verso numeri più rassicuranti.
Venti milioni possono anche non bastare
di Giacomo Roberto Lupi
[Joe Tacopina e Dante Scibilia, responsabile amministrazione finanza e controllo della SPAL]
Per capire il calciomercato (ma non solo) di norma è sempre una buona idea guardare ai numeri. Quelli del bilancio del semestre gennaio-giugno 2022 della SPAL, recentemente depositato, forniscono una fotografia parziale e in parte superata delle condizioni di salute del club, ma aiutano anche a indebolire la narrazione della fantomatica "smobilitazione" e della scarsa disponibilità di risorse che qualcuno imputa a Joe Tacopina. Un tema sul quale peraltro il presidente si è espresso in maniera abbastanza esplicita nella prima conferenza stampa del 2023.
La buona notizia è che i conti sono in miglioramento, quella cattiva è che servirà ancora un po' per smaltire gli ultimi effetti collaterali post-retrocessione dalla serie A, malgrado siano trascorsi due anni e mezzo dalla discesa. Ma i tempi del campo e quelli dei conti quasi mai coincidono e questo è uno dei problemi del pallone italiano. Se nel 2021 era stato registrato un profondo rosso di 21,4 milioni, nella prima metà del 2022 la perdita è stata "solo" di 8,3 milioni. Ma la scansione temporale è diversa e quindi è complicato fare un paragone sensato. Per la prima volta è stato eroso il patrimonio netto del club, ripristinato solo dall’intervento di Tacopina e del suo gruppo di investitori con fondi personali.
PREMESSE (IMPORTANTI)
Il bilancio preso in esame, a differenza di quelli precedenti, è semestrale e copre il periodo compreso tra l'1 gennaio e il 30 giugno 2022. Il motivo è semplice: la gestione Colombarini stilava un bilancio sull'anno solare in modo da tenerlo allineato con quello di Vetroresina, ossia l’azienda che controllava la SPAL. Nella gran parte dei casi i club redigono bilanci che vanno dal luglio di un anno al giugno di quello successivo, in modo da rispecchiare gli eventi della stagione calcistica. Per adeguarsi a questo standard la proprietà ha dovuto affrontare questo passaggio di transizione con un bilancio a metà. Il prossimo quindi verrà chiuso il 30 giugno 2023 e verosimilmente sarà consultabile nei mesi finali dell'anno, dopo l’approvazione e il successivo deposito.
Il bilancio, per la prima volta da quando lo analizziamo, è interamente dipendente dalle decisioni della Tacopina Italian Football Investment Srl (T.I.F.I.) che dal 7 febbraio 2022 detiene il 100% delle quote della SPAL. Altro particolare che si riscontra per la prima volta nei documenti e che senz'altro alimenterà fantasiose teorie: il frontespizio della copia depositata in Camera di Commercio racconta che la T.I.F.I. srl - e di conseguenza la SPAL - è da aprile 2022 parte di un gruppo che fa capo a una società denominata S.P.A.L. LP (acronimo che sta per Limited Partnership) con sede nientemeno che alle Isole Cayman, uno dei territori britannici d'oltremare e notoriamente un paradiso fiscale. Per le abitudini un po' vecchia maniera di casa SPAL si tratta di uno sviluppo privo di precedenti, ma che in realtà fa parte delle nuove normalità del calcio italiano e continentale. Già nel 2019 il quotidiano Il Sole-24 Ore aveva trattato in dettaglio la questione delle controllanti straniere nel calcio nostrano, menzionando anche lo stesso Tacopina in relazione alla sua esperienza al Venezia: "Utilizzare paradisi fiscali o giurisdizioni segrete come base per le proprie società è del tutto lecito e il loro impiego non significa che si stiano attuando automaticamente comportamenti in contrasto con l'etica sportiva o, men che meno, con la legge. Eppure, l’ingresso dei centri finanziari offshore nel cuore del calcio italiano è un dato di fatto". Tre anni e mezzo più tardi si marcia spediti verso una maggioranza di club - tra A e B - stabilmente nell'orbita di società registrate in Lussemburgo, nello stato USA del Delaware, alle Cayman o a Hong Kong. Dalla Juventus al Como c'è l'imbarazzo della scelta.
LA FILOSOFIA DEL BILANCIO
Prima di cominciarne l’analisi dei numeri è necessario conoscere la filosofia che c’è alla base dell'operato della società. Come per la famiglia Colombarini anche per la gestione Tacopina il criterio fondamentale è il tentativo di arrivare quanto più vicino possibile al pareggio di bilancio. Come lo stesso documento riporta in modo inequivocabile: “La società verrà gestita mirando all'equilibrio finanziario. [...] La gestione sarà dunque orientata alla ricerca di una migliore correlazione temporale tra i flussi finanziari attivi e passivi”. Il secondo caposaldo è poi quello relativo alla riduzione dei costi, soprattutto quelli relativi al monte ingaggi, e la valorizzazione economica dei giovani al fine della loro rivendita: “Proseguirà la politica di riduzione dei costi con particolare attenzione agli stipendi dei calciatori così come già avvenuto nella scorsa stagione. Verrà altresì implementato l'utilizzo di giocatori Under nella prima squadra al fine di massimizzare i ricavi da minutaggio e le eventuali plusvalenze derivanti dall'eventuale cessione dei giocatori”.
[Il direttore generale della SPAL Andrea Gazzoli, foto Filippo Rubin]
SITUAZIONE DI PARTENZA E VERSAMENTI DI TACOPINA
L'ultimo bilancio si era chiuso con un rosso di 21,4 milioni dovuto agli effetti nefasti della pandemia di Covid-19 e alla retrocessione dalla serie A, col conseguente taglio dei proventi televisivi che rappresentavano l’entrata più importante. Partire da questa base è difficile, così come aspettarsi un utile è abbastanza utopico. La SPAL ha chiuso con un rosso di 8,3 milioni di euro (nel prossimo paragrafo lo studieremo in dettaglio) che per la prima volta da quando analizziamo i bilanci ha mandato in negativo la riserva di patrimonio netto del club, portandola a -1,4 milioni. Il patrimonio netto rappresenta il capitale che un’azienda possiede o, in altre parole, il suo patrimonio reale. Avere un patrimonio netto negativo significa che le passività (la SPAL operando in leva finanziaria ha circa 51 milioni di debiti) sono più alte delle attività e quindi si parla di deficit patrimoniale. Ovvero la forma di finanziamento (debiti) che l’azienda deve coprire è più alta degli impieghi, ovvero ciò che l’azienda possiede e che è liquidabile. Fuori dal mondo del pallone di fronte a un patrimonio netto negativo si rischia che la società venga portata alla liquidazione giudiziaria, ma si può anche porre rimedio. Ed è proprio quello che ha fatto Joe Tacopina. Il giorno in cui ha acquistato il 49% delle quote societarie (13 agosto 2021) il presidente si è formalmente impegnato a versare nelle casse della società 10 milioni di euro, cosa che ha effettivamente fatto, mettendoci anche 1,2 milioni in più di quanto inizialmente stabilito.
Nel corso dell'esercizio l’avvocato di Brooklyn ha fatto due ulteriori versamenti nelle casse del club a copertura delle perdite: 1 milione il 10 maggio 2022 e 275 mila euro il 27 giugno 2022. Oltre a ciò ha rinunciato a crediti vantati nei confronti della società per 3 milioni (26/01/22), ha versato ulteriori 1.5 milioni (10/05/22) e ha rinunciato al rimborso della quota di finanziamento soci per 2 milioni (05/08/22), anch’essi da destinare in conto capitale. Successivamente alla chiusura dell'esercizio, nel mese di luglio 2022, Tacopina ha effettuato altri tre versamenti di complessivi 4,3 milioni. Infine la T.I.F.I. risulta garante verso la banca di due fideiussioni (immobilizzazioni finanziarie): una a garanzia del debito della campagna trasferimenti (850 mila euro) e una a garanzia del pagamento degli emolumenti dei tesserati per la stagione 2021/2022 (800 mila euro). In altre parole: se qualcuno pensa che Tacopina si stia in qualche modo arricchendo con la SPAL è decisamente fuori strada.
CONTO ECONOMICO
Il conto economico riassume tutte le operazioni economiche in entrata e uscita che hanno coinvolto giocatori, sponsorizzazioni, stipendi e tutto il resto nel corso dell’esercizio, e che hanno portato al rosso sopra citato. Essendo il bilancio semestrale, è sbagliato fare paragoni con l’anno precedente, anche perché alcune spese e incassi non sono egualmente distribuiti tra la prima e la seconda metà dell’anno. Ciononostante, per dare un’idea, abbiamo deciso di riportare ugualmente alcuni dei valori del bilancio 2021 per fornire un metro di paragone, seppure di misura diversa. Nel dettaglio le entrate sono state 15,7 milioni (contro i 36,6 dell’anno precedente), mentre le uscite sono state 23,9 milioni (erano 58,4 nel 2021). La differenza tra questi due numeri genera gli 8,3 milioni di rosso, considerando che - visto il risultato negativo - le imposte sono state poco meno di centomila euro.
Partiamo analizzando le uscite (23,9 milioni): più di un terzo di esse (9,7) sono servite a coprire costi per il personale (stipendi di giocatori e altri tesserati). Queste, anche dovuto allo smantellamento del parco giocatori avvenuto progressivamente nell’ultimo biennio, erano di 23,2 milioni nella stagione 2021. A questi 9,7 milioni ne vanno poi aggiunti 5,6 per l’ammortamento delle immobilizzazioni (13,5 milioni nel 2021) e 3,2 per l’ammortamento del parco giocatori (12,3 milioni nel 2021). Grossa anche la fetta delle spese per i servizi, ma in linea con quelle dell’anno precedente (3,5 milioni vs 6,7 nel 2021).
È però doveroso fare una precisazione per spiegare l’elevata incidenza degli ammortamenti e delle svalutazioni: grazie alle politiche di sostegno alle imprese decise dal governo per fare fronte alla pandemia, la SPAL aveva sospeso gli ammortamenti nel corso del 2020 (9,4 milioni) e del 2021 (701mila euro). In pratica le società che hanno beneficiato della misura si sono impegnate a pagarli negli anni successivi. Parte degli ammortamenti sospesi sono stati quindi ricompresi tra quelli dell'esercizio in corso. Sempre basso, purtroppo, è il lato dei ricavi (15,7 milioni). La SPAL ha incassato solo 380mila euro tra abbonamenti, tessere del tifoso e biglietti venduti. Ha poi ricevuto 2,7 milioni come contributi federali dalla Lega (legati soprattutto al minutaggio dei giovani), 715 mila euro da sponsor, 1,5 milioni da proventi pubblicitari, 1,6 milioni da diritti televisivi (nel 2019 erano 34,8 milioni; nel 2020 15,1; nel 2021 7 milioni). I ricavi dalla gestione dei calciatori hanno portato nelle casse della società 3,4 milioni mentre le plusvalenze per i calciatori hanno portato ad ulteriori 3,9 milioni (di questo parleremo nel prossimo paragrafo).
[Joe Tacopina con Fabio Lupo, foto Filippo Rubin]
MERCATO: ACQUISTI, CESSIONI, PLUSVALENZE, MINUSVALENZE
La SPAL nella nota integrativa dichiara di aver "proseguito il percorso iniziato nel corso del precedente esercizio, volto alla riduzione del monte ingaggi - e alla conseguente limitazione delle perdite economiche - nonché al miglior realizzo possibile del parco calciatori". Tradotto un po’ sbrigativamente: si ingaggiano solo i giocatori che ci si può effettivamente permettere e si vende un giocatore se finisce con l'essere troppo oneroso o particolarmente appetito da qualche club con un portafoglio adeguato. Le operazioni di calciomercato nel semestre (quindi una sessione di mercato completa e una parziale) hanno avuto il seguente impatto economico: plusvalenze per 3,9 milioni e minusvalenze per 1,8 milioni. La SPAL ha incassato dalle cessioni di Valoti (Monza, cessione definitiva per 2,5 milioni), Seck (Torino, cessione definitiva per 2 milioni al netto dei bonus), D’Andrea (Sassuolo, cessione definitiva per 50mila euro al netto dei bonus) e Berisha (Torino, cessione definitiva per 1.000 euro). Questi quattro giocatori hanno generato complessivamente una plusvalenza di 3,9 milioni (2 Seck; 1,8 Valoti; 50 mila D’Andrea) e una minusvalenza di 1,8 milioni (tutti per Berisha). Il portiere nel bilancio 2021 risultava in prestito senza alcun guadagno. A livello di acquisti, la SPAL a giugno ha speso 250 mila euro per Tripaldelli, 120 mila per Rabbi e 25 mila per Boccia (giocatore della Primavera). Sul lato prestiti la SPAL non ha incassato né speso per alcuna operazione a eccezione di quella che ha portato Pinato in biancazzurro, per cui sono stati pagati 60 mila euro al Pordenone. A livello patrimoniale la SPAL ha poi svalutato alcuni giocatori (immobilizzazioni immateriali) per 2 milioni di euro, a fronte di zero per le rivalutazioni. Questi giocatori sono Di Francesco (1,6 milioni), Viviani (374 mila), Mancosu (19 mila), Spaltro (8 mila) e Marchioro (2 mila, ex Primavera).
Nel bilancio si legge che la SPAL, a livello patrimoniale, ha chiuso l'esercizio con un saldo di +8.9 milioni nella campagna trasferimenti. Questo numero è il risultato della differenza tra crediti verso enti settore specifico (alias altre società di calcio, italiane e straniere) di 23.7 milioni e debiti di 14.8 milioni. Vale la pena di fare chiarezza per evitare considerazioni spropositate: questo risultato non implica che la SPAL avrà a disposizione tale saldo per il prossimo calciomercato. Il risultato fa parte di un gruppo di crediti e debiti patrimoniali molto più grandi, che comprendono debiti verso banche, soci, fornitori e altri finanziatori ancora da coprire. La posizione finanziaria netta infatti resta negativa (-8.2 milioni), anche se l'indicatore risulta nettamente in miglioramento rispetto all'anno precedente. A tale miglioramento ha contribuito anche l'estinzione di tre mutui per un totale di 3 milioni.
A livello di investimenti infrastrutturali, il bilancio riporta poi che nel 2022 sono stati svolti lavori al Paolo Mazza per 311 mila euro, che insieme ai 578 mila del 2021 sono serviti a realizzare gli adeguamenti richiesti dall’autorità giudiziaria nell’ambito del procedimento penale iniziato nel 2019. Sono poi stati spesi 10 mila euro per il centro G.B. Fabbri, mentre il nuovo convitto, le spese per il nuovo SPAL Store di via Mazzini e l'acquisizione del campo sportivo di Malborghetto rientreranno nel prossimo bilancio. I costi del vivaio sono stati interamente capitalizzati, scendendo da 1,4 milioni a 1 milione.
INDICI FINANZIARI
Come già evidenziato in passato, la federazione chiede alle società di rispettare gli indici di stabilità, ovvero valori contabili ritenuti necessari al fine di evitare fallimenti nel corso dell'anno a causa di rossi insanabili o operazioni azzardate. Il più importante è l'indicatore di liquidità (attività breve termine/passività a breve termine), o in modo gergale il buon vecchio "prima si vende e poi si compra", che ogni anno viene leggermente modificato dalla Figc, anche a seconda della categoria di appartenenza. Quest'anno il parametro fissato per la serie B è di 0,7. La SPAL rientra nella soglia (0,6), migliorando nettamente la propria performance storica nell'indice che due stagioni fa le aveva sostanzialmente bloccato il mercato. L'indice, tra l’altro, è stato ulteriormente migliorato dal versamento di Tacopina nel mese luglio. La Figc poi chiede due indici "minori", il costo del lavoro allargato (soglia 0,8, la SPAL è a 1,1) e l'indicatore di indebitamento (soglia 1,2, la SPAL lo ha di 1,3). Inoltre è importante segnalare che i debiti del club verso banche, fornitori e altri finanziatori sono calati complessivamente di 3.5 milioni. Viceversa sono aumentati dello stesso importo i debiti tributari e verso gli istituti di previdenza sociale.
[Tacopina durante un prepartita a inizio 2022, foto Filippo Rubin]
CONCLUSIONI
La SPAL è sulla buona strada per il raggiungimento di un equilibrio accettabile a livello economico, ma ha ancora degli sforzi da fare. Il bilancio che fotograferà i 12 mesi che vanno da luglio 2022 a giugno 2023 aiuterà senz'altro a capire l'entità dei progressi fatti con la partenza di alcuni giocatori dall'ingaggio pesante (Viviani, Mancosu), la ridefinizione del contratto di Murgia e soprattutto la remunerativa cessione di Esposito allo Spezia. Ma andrà “pesato” anche l’avvicendamento tra Venturato e De Rossi, coi costi dei relativi staff tecnici. Attualmente la SPAL paga soprattutto gli ammortamenti che erano stati sospesi nei due anni precedenti e incassi non eccezionali, che rendono il club non ancora in grado di essere autosufficiente da un finanziamento esterno, come del resto quasi tutte le società italiane in questo periodo storico. Per quanto ci sia molto da lavorare le mosse intraprese finora sembrano sensate per provare a riportare i conti a una dimensione compatibile con quella di un club di serie B dotato di una qualche ambizione.
Per sanare i conti Tacopina si è preso un impegno notevole, spendendo quasi 20 milioni di euro in poco più di un anno. Lo stesso avvocato ha ammesso che non si potrà andare avanti con questo ritmo ancora a lungo, ma al tempo stesso ha espresso fiducia e ottimismo sull’evoluzione dei prossimi mesi. Non sembra comunque casuale che nel corso del 2021 e un po’ più raramente nel 2022 il presidente abbia detto di puntare alla serie A nell'arco di un triennio, perché una promozione porterebbe nelle casse societarie risorse in grado di svoltare completamente la situazione.
Anche per stavolta è tutto. Nella migliore delle ipotesi la prossima newsletter arriverà tra un mese, quindi attorno a metà febbraio 2023 Se pensi che possa interessare a qualcun*, usa questo link:
Se invece stai leggendo senza essere iscritto alla newsletter usa quest’altro link per essere sicuro di riceverla direttamente nella tua casella mail:
Alla prossima!
La redazione de LoSpallino.com