Giugno 2022: valutare Esposito
In questa edizione della newsletter: un approfondimento ragionato sul giocatore più chiacchierato dell'ultimo mese
Salve,
se leggi questa mail è perché ti interessa sapere cosa combina LoSpallino.com. Non preoccuparti, non ne riceverai molte: appena una al mese, di norma entro la prima decade, ma dipende sempre un po’ dagli eventi
Dalla puntata precedente della newsletter sono successe un altro po’ di cose. La SPAL ha ufficializzato Fabio Lupo come nuovo direttore sportivo, abbiamo preso atto del secondo addio di Mora alla maglia biancazzurra, Tacopina ha detto che per Vicari è meglio cambiare aria, e c’è stata una bella edizione della festa della curva Ovest.
In questa edizione della newsletter, diversamente da quanto accaduto da febbraio a oggi, non troverai un’intervista perché a giugno - dirigenti a parte - sono tutti in vacanza e hanno pochino da dire. Per cui abbiamo deciso di fare un approfondimento su Salvatore Esposito, che lo scorso 11 giugno ha fatto la sua prima presenza con la Nazionale maggiore italiana. Il centrocampista di Castellamare di Stabia con tutta probabilità lascerà la SPAL nel corso di questa estate e molte delle chiacchiere di questo periodo ruotano attorno alla sua potenziale valutazione di mercato.
Tra le tante operazioni economicamente sfavorevoli degli ultimi anni il club biancazzurro è riuscito anche a infilare qualche plusvalenza interessante (Seck, Fares, Igor, Moncini) e i proventi di una cessione di Esposito potrebbero contribuire a trovare finalmente “la punta da 15 gol” (cit. J. Tacopina) che manca da ormai diverse stagioni.
Quindi quanto può valere Salvatore Esposito?
di Alessandro Orlandin
Già ben prima che Salvatore Esposito (2000) mettesse piede sul campo del Molineux Stadium di Wolverhampton per la sua prima presenza in Nazionale maggiore, tifosi e addetti ai lavori hanno iniziato a chiedersi quanto l'esperienza alle dipendenze di Roberto Mancini avrebbe inciso sul valore di mercato del giocatore. Perché non è un mistero: Esposito potrebbe lasciare la SPAL dopo poco più di quattro anni complessivi, di cui due spesi da titolare (o quasi) in serie B. La ragione sono diverse, ma possono essere riassunte sotto una singola voce: convenienza reciproca.
LE PREMESSE
C'è infatti un paradosso che caratterizza la situazione che si è creata: il centrocampista stabiese è uno dei pochi asset realmente (e immediatamente) monetizzabili all'interno della rosa (l'altro forse è Dickmann, che viaggia però verso i 26 anni), ma è anche uno di quelli dal percorso meno lineare, senz'altro quello più discusso dal pubblico spallino. Pur essendo un titolare dell'Under 21 e un giocatore tenuto in considerazione dal commissario tecnico della Nazionale maggiore, Esposito non è riuscito a fare colpire a sufficienza Roberto Venturato per un posto da titolare nella SPAL impegnata nella lotta per la salvezza in serie B.
I numeri, da questo punto di vista, sono indiscutibili: con Pep Clotet le partite giocate dal primo minuto da Esposito sono state il 95% del totale, col successore del catalano questa percentuale si è fermata al 55%, portando il giocatore a esternare pubblicamente il proprio disappunto nel passaggio in sala stampa dopo SPAL-Cosenza 2-2.
Che Esposito e la SPAL oggi si ritrovino abbastanza distanti sulla condivisione dei piani futuri non dovrebbe quindi sorprendere. Viviani rientrerà a ritiro estivo quasi concluso a causa del recente intervento chirurgico alla caviglia e in teoria questa potrebbe diventare un'opportunità interessante per il numero 5, che avrebbe la strada spianata verso la titolarità nella fase iniziale della stagione, al netto di nuovi acquisti - che senz’altro ci saranno - nel reparto di centrocampo. Tuttavia ad un certo punto Viviani tornerà in azione e verosimilmente rimarrà a Ferrara fino alla conclusione del suo contratto (giugno 2023), contendendo di nuovo il posto da titolare al più giovane compagno, con cui peraltro ha detto di avere un rapporto molto amichevole.
Con 22 anni ancora da compiere (il 7 ottobre), 102 presenze in serie B nel proprio curriculum e una nuova maglia azzurra da appendere in casa, Esposito potrebbe legittimamente sentire di dover proseguire altrove il proprio percorso, preferibilmente in serie A per tentare di rimanere più o meno stabilmente nel giro dei convocabili da Mancini. La SPAL questo lo sa perché Esposito non ha fatto nulla per nasconderlo e per questa ragione è disponibile ad ascoltare delle proposte, a patto ovviamente che siano compatibili col valore del giocatore.
[Esposito abbraccia Viviani, foto di Filippo Rubin]
I PARAMETRI
Si parla di un giocatore ancora giovane, eppure moderatamente esperto grazie a tre campionati di serie B, al quale sono riconosciuti ancora margini di miglioramento. Quanto ampi è difficile da dire, ma se c'è qualcosa che il mercato contemporaneo ci insegna è che al momento di determinare il costo dei cartellini si tende sempre di più a speculare sul valore potenziale più che sul valore effettivo. Molto più di quanto non si facesse fino a dieci anni fa. Gli esempi sono innumerevoli e uno recente riguarda proprio la SPAL, che a gennaio 2022 ha ceduto Demba Seck (2001) al Torino per una cifra considerevole, attorno ai 4 milioni considerati i bonus, dopo appena 25 partite complessive in serie B, di cui 13 da titolare.
Esposito, anche per il suo ruolo e per le sue caratteristiche tecniche, deve fare i conti con un'esposizione mediatica inferiore a quella del fratello minore Sebastiano (2002, Inter), ma la mezz'ora di Nations League ha senz'altro contribuito a renderlo maggiormente noto al pubblico che non segue abitualmente la serie B e ad imporlo più seriamente all’attenzione degli addetti ai lavori. Ha un procuratore tra i più influenti d'Italia, ossia Federico Pastorello, che ha tra i suoi assistiti giocatori come Lukaku (Chelsea), Arthur (Juventus), Meret (Napoli) e Bernardeschi (ex Juventus, ora svincolato), oltre ovviamente allo stesso Sebastiano Esposito. I punti di aggancio con squadre potenzialmente importanti quindi non mancano.
C’è poi un elemento non trascurabile, che potrebbe giocare a favore della SPAL e di Esposito: quello delle tendenze di mercato. Dopo la clamorosa eliminazione della Nazionale dalle qualificazioni per il Mondiale 2022, il discorso mediatico si è spostato con decisione sulla scarsa valorizzazione dei calciatori italiani, soprattutto in serie A. Un tema cavalcato con decisione sia da Mancini sia dal ct dell’Under 21 Paolo Nicolato, e che sta inducendo diverse squadre a puntare un po’ di più sui talenti di casa, anche per provare a rimanere al riparo da eventuali critiche. A questo proposito Esposito è tra i pochi centrocampisti centrali italiani nati a inizio millennio che in proiezione futura possono iniziare a candidarsi come alternative credibili ai senior del ruolo (Jorginho, Locatelli, Cristante). Con lui ci sono senz’altro Samuele Ricci (2001, Torino) e Nicolò Fagioli (2001, Juventus). Senza ovviamente trascurare Nicolò Rovella (2001, Juventus) e Filippo Ranocchia (2001, Juventus). Tutti - con la probabile sola eccezione di Ranocchia - giocheranno in serie A nella stagione 2022/2023 e questo è il genere di svantaggio che Esposito non si potrebbe concedere.
A giocare a sfavore c’è invece una dinamica abbastanza standard per il calcio di casa nostra: le squadre di serie A si aspettano di comprare a poco da quelle della serie B, complice soprattutto la leva delle ambizioni dei calciatori. Nell’ultimo anno ci sono stati solo cinque trasferimenti dalla B alla A dal valore pari o superiore ai 5 milioni. E dalla lista andrebbero depennati come minimo il riscatto definitivo di Tonali da parte del Milan nei confronti del Brescia (7 milioni + il cartellino di Olzer, ne erano già stati versati 10 nel 2020) e il passaggio di Bonifazi (6 milioni) dalla SPAL al Bologna che ha generato una perdita nel bilancio biancazzurro. L’unica vera anomalia sul tragitto B-A è stata rappresentata dalla bolla speculativa che si è formata attorno a Federico Gatti (1998) del Frosinone, che a gennaio 2022 è diventato oggetto del desiderio di diverse squadre e alla fine è stato acquistato dalla Juventus per 5,5 milioni più 2 di bonus. Il tutto per un difensore centrale da 20 presenze in B e 35 in serie C.
A gennaio 2022 una squadra di A aveva effettivamente bussato alla porta della SPAL per Esposito. Era il Cagliari, successivamente retrocesso, che s’era detto disponibile a mettere sul piatto una cifra compresa tra 1 e 2 milioni di euro, con diverse condizioni. Un corrispettivo considerato poco invitante dall’allora ds Zamuner, considerato anche il contratto con scadenza 2023 (con opzione 2024) del centrocampista spallino.
[Esposito nel corso di Monza-SPAL, fotografato da Filippo Rubin]
VALORI COMPARATI
Non è nemmeno facile stabilire un termine di paragone con profili simili a quello di Esposito, prendendo in esame l'età e l'esperienza relativa. Tolti i giocatori di proprietà della Juventus che hanno frequentato l'ultimo campionato di serie B (Fagioli, 2001, Cremonese; Ranocchia, 2001, Vicenza) e che rientreranno inevitabilmente in logiche di scambio con prestiti in varie destinazioni, delle comparazioni si potrebbero accennare con Hjulmand (1999, Lecce), Koutsoupias (2001, Ternana) e Van de Looi (2000, Brescia). Non una gran scelta (e sono tutti stranieri), ma d'altra parte il ruolo di mediano davanti alla difesa viene spesso affidato a giocatori dall'età più avanzata, spesso e volentieri a ridosso dei trent'anni. Viviani (1992) ne è un esempio abbastanza palese.
Il danese Hjulmand (56 presenze in B + 68 nella Bundesliga austriaca) ha ottime probabilità di garantire una clamorosa plusvalenza al Lecce. Prelevato per poco più di 100mila euro dall'Admira Wacker (Austria), ora viene valutato non meno di 10 milioni. Cronache giornalistiche, probabilmente un po' enfatiche, hanno addirittura dato conto di una richiesta da 29 milioni a fronte di un approccio del Torino. Il greco Koutsoupias (44 presenze in B) ha passato l'ultima stagione in prestito alla Ternana, ma è ancora di proprietà della Virtus Entella. Entro il 17 giugno gli umbri potrebbero riscattarlo definitivamente versando una cifra tra 1,5 e 2,2 milioni, ma a quanto pare non sono intenzionati a farlo, soprattutto a causa di qualche perplessità sulla tenuta fisica complessiva. La Ternana proverà a rinegoziare il prezzo una volta scaduto il termine per provare a sviluppare ulteriormente il potenziale del centrocampista. Infine l'olandese Van de Looi (68 presenze in B + 34 nell'Eredivisie olandese), pupillo di Pep Clotet a Brescia, prelevato per 500mila euro nel 2020 dal Groningen, oggi è valutato approssimativamente una cifra compresa tra i 2 e i 4 milioni, anche se il presidente Cellino punterebbe ancora più in alto in caso di richieste da club di maggiore caratura.
Il cartellino di un altro promettente centrocampista centrale, Samuele Ricci (2001), si appresta a diventare di definitiva proprietà del Torino nell'ambito di un accordo del valore complessivo (secondo le cronache maggiormente accreditate) di quasi 12 milioni di euro, di cui uno versato per il prestito nell'ultimo semestre. Prima di indossare il granata Ricci è cresciuto nel settore giovanile dell'Empoli e si è affacciato in prima squadra giocando 62 volte in serie B e 21 in serie A.
Vale la pena sottolineare come nessuno dei giocatori appena elencati sia ancora riuscito a entrare nel giro delle rispettive nazionali maggiori, per quanto Hjulmand abbia fatto parte dei convocati della Danimarca - senza essere schierato - per gli ultimi impegni di Nations League e Ricci sia stato coinvolto - al pari di Esposito - nel raduno per i calciatori di interesse nazionale svolto a inizio giugno a Coverciano, al quale peraltro ha partecipato anche Lorenzo Colombo (2002).
[Esposito con i tifosi della Curva Ovest, foto di Filippo Rubin]
FORMULE MAGICHE
La SPAL, per ovvie ragioni, non ha fretta di decidere, né ha la necessità di offrire Esposito a chiunque. In via Copparo si attende la telefonata giusta, con la consapevolezza che il mercato contemporaneo vive di formule di trasferimento strutturate. Ossia quelle composte da un versamento iniziale, dei bonus legati a risultati individuali e di squadra e una possibile percentuale sulla futura rivendita. Anche in questo caso si ragiona per convenienze reciproche: l’acquirente investe senza esporsi eccessivamente, il venditore scommette sullo sviluppo futuro del giocatore per avere una rendita. Non è da escludere che alla porta della SPAL possa presentarsi anche un club intenzionato a prelevare Esposito in prestito per una stagione, con un accordo che includerebbe un obbligo o un diritto di riscatto.
Per cui si torna alla domanda iniziale: considerati tutti questi elementi, quanto riuscirà a fare la SPAL con la cessione di Esposito? Molto dipenderà dal potere contrattuale e dal prestigio degli interlocutori che chiederanno informazioni. C’è una certa differenza tra Spezia e Fiorentina, giusto per fare due esempi pratici. Per quelli che sono i parametri contemporanei non sarebbe sorprendente veder partire il giocatore per una cifra sotto i 4 milioni di euro, ma chissà che il nuovo ds Fabio Lupo non riesca a “Gattizzare” questo trasferimento, firmando un’operazione di alto livello.
Anche per stavolta è tutto. La prossima newsletter arriverà tra un mese, quindi tra il 10 e il 15 luglio 2022. Se pensi che possa interessare a qualcun*, usa questo link:
Alla prossima!
Alessandro Orlandin
e la redazione de LoSpallino.com